Non arrendersi di fronte alle difficoltà
Pubblico la lettera di una ragazza che non vuole arrendersi difronte agli ostacoli alla vocazione.
Carissimo D.,
non so davvero come ringraziarti per le tue parole, non hai idea di quanto mi siano state d'aiuto! Possa davvero il Buon Gesù ricolmarti di benedizioni per tutto quello che fai per noi giovani alle prese con il dono più grande che si possa ricevere...la Sua chiamata!
Ero proprio giù di morale l'altro giorno, non so davvero cosa le è preso a mia madre, anche se da un lato credo che il diavolo riesca ad infilarsi dappertutto pur di creare dubbi e angosce a chi vuole donarsi totalmente a Dio. Ma io non mollo, perchè il mio unico desiderio è di fare la Sua volontà. Infatti credo proprio che seguirò il tuo consiglio, ossia di evitare di parlare della mia vocazione in casa; mi dispiace perchè sarebbe bello avere la famiglia come supporto, ma pazienza, per Gesù questo e d'altro :) !
Ultimamente spesso mi chiedo e Gli chiedo di aiutarmi a fare chiarezza su "dove" concretamente vivrò la mia vocazione. Come ti dicevo, quest'anno ho frequentato un gruppo di preghiera tenuto da un ordine di suore della mia città e con loro ho vissuto alcuni week-end di esercizi spirituali. Mi piacciono molto sia loro, sia il loro carisma che sento molto mio (queste suore consacrano la loro vita perchè le anime dei sacerdoti possano andare in Paradiso, quindi pregano per loro e li aiutano anche a livello materiale). Però allo stesso tempo ho paura a "soffermarmi" nel senso di non guardarmi intorno, di non frequentare nessun altro ordine solo perchè ho conosciuto loro, anche se in fondo mi sento molto "condotta" in quest'ordine. Sicuramente questo ultimo anno universitario che sto per iniziare mi servirà per fare un ulteriore discernimento.
Tu nella mia città o nei dintorni conosci qualche ordine "fervoroso" come dici tu che mi possa essere d'aiuto? Magari anche solo per vivere un'esperienza di silenzio che possa aiutarmi a sentire meglio la Sua voce.
Ti ringrazio di cuore ancora una volta, davvero ti ricordo ogni giorno nelle mie preghiere!
In Lui,
(lettera firmata)
Cara sorella in Cristo,
sono contento che nonostante qualche scetticismo familiare nei confronti del tuo desiderio di consacrarti a Dio, hai deciso come un soldato indomito di non arrenderti, ma di perseverare sulla strada del discernimento vocazionale, costi quel che costi.
“Gaudere et exultare nos voluit in persecutione Dominus, quia tunc dantur coronae fidei, tunc probantur milites Dei”, diceva l'eroico vescovo martire San Cipriano. È proprio così, il Signore vuole che nelle persecuzioni dobbiamo gioire ed esultare, perché è in esse che vengono messi alla prova i soldati di Dio e si riceve la corona della fede.
Insomma, è nei momenti di difficoltà che si vede se una persona ama veramente Gesù. Coloro che lo amano poco, si arrendono, mentre coloro che lo amano assai continuano con ardore la battaglia. I martiri combatterono tenacemente e preferirono la morte anziché tradire il Redentore Divino. Perdere la vita terrena per salvare la vita eterna dell'anima. “Un'anima, un'eternità!”, diceva Santa Teresa d'Avila alle sue seguaci.
Spero tanto che Gesù buono ti catturi e ti faccia sua prigioniera per il resto della tua vita e per l'eternità. Nessuno può amarti con un amore così ardente e puro come il Suo. Se tutte le ragazze comprendessero queste cose, più nessuna perderebbe tempo dietro alle vanità nella terra, che presto finiranno, ma con le lacrime agli occhi supplicherebbero il Re dei re di poter aver il privilegio di divenire sue spose. Purtroppo, c'è da piangere, perché è difficile in questa società pagana e materialista propagandare questi discorsi.
Approfitto dell'occasione per porgerti i miei più cordiali saluti in Corde Matris,
Cordialiter